domenica 5 agosto 2007

avete mai letto cervantes?

"questa storia è interamente vera, perchè me la sono inventata da capo a piedi" (boris vian)

il cavaliere degli specchi è il mio migliore amico. come ogni buon amico che si rispetti, non ha paura di dire in faccia la verità. tutta la verità, anche quelle storielle atroci e inconfessabili. il problema di fondo, se di problema si può parlare (e in effetti lo è), è che il cavaliere degli specchi sono io. sillogismo: il cavaliere degli specchi è il mio migliore amico + il cavaliere degli specchi sono io = io sono il migliore amico di me stesso. ma non è così, in realtà. riproviamo, sillogismo 2: quello che dice in faccia la verità nuda e cruda ha il nomignolo (da me affibiatogli) di cavaliere degli specchi + il cavaliere degli specchi sono io = io sono l'unico che dice la verità nuda e cruda. ok. ma, aspettate, non mi sono montato la testa. io sono l'unico che dice la verità nuda e cruda, si.. ma a sè stesso, mica ad altri. non ho mica questo coraggio! partendo da questo presupposto, conviene ora spiegare chi è il cavaliere degli specchi. don chisciotte, vi dice niente? il cavaliere degli specchi è un personaggio di questo romanzo: è solo un nome inventato da tal sansone carrasco, professione studente, amico di don chisciotte. impietosito dalla perdita di senno dell'amico, prova a ricondurlo nel villaggio natale, usando lo stratagemma del cavaliere che piomba sul cammino dell'eroe, lo sconfigge (non ci vuol molto a sconfiggere don chisciotte, dato che è un imbranato di prima categoria) e lo riporta sulla strada del rinsavimento. in pratica è un trucco usato dall'amico dell'eroe, che cerca solo di aiutarlo.
mi capita di ricevere visite di notte, da parte del cavaliere. mi capita molto spesso.. diciamo pure che è molto molto raro che io riesca ad addormentarmi facilmente, senza prima parlare un po' con lui. è come un dazio da pagare, devo prima fare questa chiaccherata. e quando parlo con questo cavaliere, o se vogliamo, quando parlo con me stesso, riesco a scindermi in due parti (quasi fisicamente intendo) in un gioco di domande e risposte degne del miglior psicopatico. chiamatelo cavaliere, chiamatelo coscienza o più semplicemente, se volete, chiamatelo paolo. ho sempre paura di essere sull'orlo della pazzia, quando parlo con lui, ho sempre paura di scivolarci dentro. come dicevo nella citazione, questa è una storia vera, perchè è inventata da capo a piedi. un po' come i sogni che facciamo: nella realtà non esistono eppure nella realtà del nostro dormire si palesano. comunque, mi capita quasi tutte le notti: rimango lì con gli occhi sbarrati, mi giro e mi rigiro nel letto, poi all'improvviso, una vocina nel mio cervello si fa sentire, all'improvviso, chiedendomi come mai non riesca a dormire:
"non riesci a dormire, eh"
"no"
"come mai?"
"non fare domande idiote, lo sai"
"paura eh.."
"no di certo. al massimo insonnia. e perchè mai dovrei avere paura, a parte tutto?"
"e lo chiedi a me? hai sempre paura di tutto tu. paura per i tuoi soldi, per il lavoro, per l'auto. hai paura per i tuoi genitori.."
"allora al limite possiamo chiamarla apprensione, e non ci vedo nulla di male"
"ma quale appresione? apprensione è se ci tieni ad una persona, tu mica ci tieni ai tuoi.."
"può essere.."
"non 'può essere', è, caro mio, è così. ma guardati.. non ti fai schifo?"
"no. a volte, si"
"e non è abbastanza, si vede. com'è che parli sempre male di tuo padre, a chiunque? che ti ha fatto, dopotutto?"
"niente in particolare, ma molte cose in linea generale"
"bella risposta del cazzo. sono 24 anni che ti dà da mangiare, paga per te, ti ha mandato a scuola, ha fatto tutto quello che gli hai chiesto, anche se devo dire, non sei mai stato uno che chiedeva molto"
"allora?"
"allora ne parli sempre male, ti pare giusto?"
"è questione di carattere, non andiamo d'accordo"
"non è questione di carattere. non solo quello, almeno. ne parli quasi come se fosse un coglione, quando proprio non lo definisci tale"
"è perchè lo penso"
"piangerai al suo funerale?"
"che domande sono, non lo so"
"ti ho fatto una domanda, rispondi! piangerai al funerale di tuo padre?"
"non lo so!! penso di si, ma non lo so.."
"e già fai schifo, vedi. già il fatto che non sai se piangerai o meno al funerale di tuo padre è abbastanza per definirti una persona di merda. poi fai il poetico, con i libri , le citazioni, le canzoni.."
"questi due discorsi non s'allacciano per niente. che c'entrano le lacrime con la letteratura"
"come fai ad avere cuore per leggere una poesia se non sai piangere per un padre che muore? quando questo è tuo padre, poi.."
"senti, non la finisci con questi discorsi?"
"vedi che non sai dare risposte? hai paura a parlarne persino con te stesso"
"ehi.. lasciami dormire, basta così"
"tanto soffri d'insonnia, ormai si sa. e quella stronzata di spendere 120 euro per la telefonata all'899? i miei complimenti, guarda.."
"i soldi li guadagno.. e me li magno, diceva qualcuno, no?"
"e non ne provi rimorso?"
"un po'. dai, mi dispiace aver gettato via tutti quei soldi, ma finisce lì"
"il cazzo finisce lì. ci pensi tutti i giorni, dì la verità. non passa giorno senza che non ti fermi un minuto a pensare a quei soldi che hai buttato. avevi pure 550 euro di debito con tua madre e tu vai a chiamare l'899 per una telefonata di tre quarti d'ora... fai sempre più schifo, paolo.."
"va bene, ho fatto una cazzata, quel che è fatto è fatto, andato, stop. i soldi li ho dati indietro, ho stretto un po' la cinghia per un mesetto e ce l'ho fatta. risultato: ho fumato meno per 30 giorni, cosa positiva. tutto qui"
"dio, meno male che hai lo stipendio tutti i mesi, sennò eri morto. e poi non li hai ridati tutti i soldi, mancano ancora 100 euro"
"100 euro non sono un cazzo. li posso dare via benissimo appena prendo il prossimo stipendio"
"e via soldi anche da lì..."
"cristo ma mi servivano per l'assicurazione!! è una cosa obbligatoria, basta con queste stronzate del cazzo, basta!"
"come vuoi, basta così. caldo oggi, eh"
"non si respira.."
"certo che smettessi di fumare.."
"bhè?!"
"perlomeno avresti i polmoni un po' più liberi"
"con tutte le cose inquinate che mangiamo"
"non è un buon motivo, e lo sai. con tutte le cose inquinate che mangi, beh? ti ricordi cosa ha detto il dottore alla visita per il concorso?"
"si, me lo ricordo.."
"ti fece la lastra al torace e ti chiese se eri o no un fumatore. tu rispondesti di sì e lui ti disse 'allora smetti, che è meglio..'. ti si vedeva già dalle lastre che i polmoni erano neri, e sono passati 3 anni da allora.. 3 anni nei quali, ricordo, hai fumato anche 3 pacchetti al giorno..."
"devo smettere di fumare"
"e quando? campa cavallo..! tanto lo sai che non sei uno di quelli che 'smetto quando voglio', non hai per niente forza di volontà"
"prima o poi prenderò la decisione e smetterò di fumare"
"come no. intanto potresti covare già qualcosa"
"se covo qualcosa, al massimo è rancore per te"
"che sarebbe come dire 'covo rancore nei miei confronti'. ma non capisci proprio niente, eh? allora te lo spiego io, cos'è. smetti di fumare, smetti di dire stronzate sui tuoi genitori e su tua sorella. metti la testa a posto, che sei grande ormai. smettila anche di farti le seghe, metaforicamente e no"
"..."
"allora, dicevo.. potresti covare qualcosa nei polmoni. non credere che il tumore venga solo a chi fuma da trenta e passa anni. quand'eri all'ospedale, con tuo nonno, te lo ricordi? quanti malati c'erano, che non superavano i quarant'anni? già la vedo, la ninfea nel petto di chloè.."
"cristo, stai zitto!!"
"a proposito di ninfea di chloè, smettila di buttar soldi nei libri, tanto è inuile: non impari a scrivere da lì"
"se non li leggessi, di sicuro non migliorerei"
"ma non li leggi con attenzione, caro. lo fai per collezionismo, per vanto, tutto qui. per nozionismo, ecco la parola giusta"
"smettila anche con queste stronzate, mi vuoi mettere pulci nell'orecchio e non sai nemmeno di che cazzo parli, stai zitto"
"sarà.. ma resta il fatto che non scrivi come si deve. non che sia un obbligo o un dovere, per carità, ma se dici che ti piace scrivere e poi questi sono i risultati, ascolta me, ritirati"
"quello che scrivo lo faccio anche per il gusto di rileggerlo, non ho ambizioni di nessun genere"
"e sbagli. lo sai qual'è il tuo problema? quando entri in una libreria, guardi tutti quei libri... il tuo unico sogno è quello di vedere una cosa tua lì in mezzo. una cosa con su scritto un bel titolo di quelli che strizzano l'occhio, il tuo nome come 'autore'... tutto qui. per quanto ti riguarda potresti anche lasciare le pagine in bianco. vuoi solo apparire, non essere, mio caro paolo"
"io SONO, e per giunta ti garantisco che non ho nessuna intenzione di apparire"
"vai a raccontarla a qualcun'altro questa cosa, ora stai parlando con te stesso e non puoi mentire, a meno che..."
"a meno che?!"
"a meno che non vuoi essere uno dei tanti che si illude da solo. oh, sentimi, non c'è mica nulla di male, ma.."
"ma?"
"ma fai tanto il disilluso, il disincantato. ti piace apparire così, e poi dentro rimani uno che ci trova gusto nel mentire anche a se stesso. sei uno che ci rimane male per tutto, qualsiasi tipo di rifiuto. allora vedi che tieni più all'apparenza delle cose? ti piace l'involucro, la copertina, il titolo. il contenuto è superfluo.."
"stai dicento un mare di cavolate"
"sto dicendo un mare di verità e non riesci più a stare a galla, ecco cos'è"
"io preferirei che la smettessi anche con questo argomento.."
"se ti brucia davvero tanto.."
"NON MI BRUCIA, MI INFASTIDISCE SENTIRE QUESTE COSE DA TE, BASTA!!"
"a proposito, sai cosa pensavo?"
"avanti, dimmi, sperando che sia l'ultima cosa per stanotte.."
"uhm, non essere troppo ottimista. pensavo, a proposito del discorsetto di prima.. ma perchè credi che inizi ogni racconto con una citazione? bukowski, groucho marx, kerouac, dylan.. eh, come ti piace infilare veri scrittori nella tua merda, eh?!"
"sei patetico"
"patetico un paio di palle. l'unico scopo è quello di sembrare uno che sa, come vedi, ancora del nozionismo, tutto sommato. tu vuoi che la gente legga e pensi 'ma com'è bravo a scrivere sto paolo' e ci metti la citazione che fa tanto 'chic', così almeno loro hanno qualcosa da leggere, che sia davvero attinente con la letteratura"
"hai finito?"
"se ci tieni posso andare avanti.."
"non ci tengo e tu avanti non ci vai. rientra nel buco da dove sei venuto fuori e lasciami dormire"
"insonnia, insonnia, insonnia.... brutta bestia eh?"
"la smetti?"
"bevi l'equivalente di 20 caffè al giorno! non vorrai mica prendertela con me? io sono soltanto un piccolo demone che viene a farti compagnia, anzi sai cosa ti dico..?"
"scommetto che dovrei anche ringraziarti di questo.."
"bravo. se non fosse per me, andrebbe tutto perso. tutto quello che vedi, senti o leggi in una giornata, andrebbe tutto perso. io vengo qui, e ti aiuto a riordinare tutto, nella tua testa. stammi a sentire, fai solo un piacere a te stesso se chiacchieri con me"
"un piacere che potrei (vorrei) francamente evitare.. ora sparisci per cortesia, mi fai dormire..?"
"non ancora, caro, non ancora. controlla il cellulare"
"perchè?"
"guarda un po' se ci sono chiamate, squilli.. ahahahahah, scusa non riesco a trattenere le risate.."
"..."
"dove sono andati tutti?"
"non lo so. e non voglio saperlo. staranno facendo i cazzi loro, immagino"
"dì pure 'staranno facendo una vita normale' al contrario di te. sai.. ci si alza (ad un'ora decente), si va a lavorare, si mangia, si esce con gli amici, ci si vede col fidanzato/a, cose normali, non ti credere. cose che tu non fai, comunque"
"al momento sono in fase di stallo"
"ma smettila.. sono 24 anni che ripeti di essere in fase di stallo! sei patetico, non l'hai capito ancora? anzi, fai schifo, molto semplicemente"
"ma che male c'è ad oziare?"
"guardati. ingrassi 1 chilo al giorno, stai sempre davanti al computer, non scopi da una vita, provi a scrivere qualcosa e non riesci a fare nemmeno quello. per scrivere ci vogliono esperienze, a parte talento, che non hai, ma dimmi un po'.. tu che esperienze fai 24 ore su 24 a casa?"
"per ora me la godo. poi ad ottobre, quando andrò via, comincerò di nuovo a vivere. lo sai che non mi piace stare a casa.."
"non ti piace però ci sei venuto! hai scelto ferrara e dopo due anni non ce la facevi più, stavi sclerando. secondo me, alla prossima destinazione, tempo 1 anno e mezzo e ricominci a dar di matto"
"è il mio carattere"
"è che ti puzza la vita, caro. sputi nel piatto dove mangi. progetti sempre di lasciare tutto per andartene chissà dove ma ci stai ancora attaccato, al lavoro, a casa, ai soldi. facevi il ribelle, tempo fa, te lo ricordi?"
"prima o poi si inseriscono tutti, è una cosa normale"
"è una cosa da vigliacchi. ma torniamo al discorso di prima, è il tuo carattere dici, eh? non ce la fai a rimanere a lungo in un posto solo. ti stanchi subito, eh? bella prospettiva. bel modo di vedere le cose. bel modo di trattare la gente. tu sai a chi mi riferisco, no?"
"oh ti prego non ricominciare, non ce la faccio, basta.."
"no, certo, non ricomincerò a parlarti di miriam, di loretta, stai tranquillo, sarò muto come un pesce. miriam ebbe una paresi facciale, te lo ricordi? causa tua, no?"
"lei disse così, ma bisogna vedere. aveva tanti di quei problemi.."
"aveva problemi allo stomaco, alle ovaie. non problemi di nervi. quelli sono venuti per causa tua. oggi sei la mia ragazza, domani no, la settimana prossima la mia amica intima e quella dopo ancora vedremo..."
"era anche colpa sua"
"ah, già, colpa sua, certo. fammi provare ad indovinare. colpa sua perchè non ti ha impedito di trattarla così. colpa sua perchè ti è rimasta accanto mentre la trattavi come uno straccio. oh scusa, il paragone non calza: gli stracci una volta usati si lavano e si mettono al posto, tu non hai avuto nemmeno la dignità di far quello.."
"colpa sua perchè mi ha caricato di troppe responsabilità"
"l'unica responsabilità che avevi nei suoi confronti era quella di amarla, e basta. e fare tutto quello che una persona che si presume ami un'altra deve fare: starle accanto nei momenti difficili"
"le sono stato accanto, nessuno può dire il contrario. ma dopo un po' ho avuto problemi 'di nervi' anch'io, diciamo pure così"
"tu dici 'problemi di nervi', io dico che ti eri semplicemente rotto il cazzo. come con loretta, del resto. dio santo, meno male che con lei non è andata a finire nello stesso modo sennò ora eri in qualche ospedale psichiatrico. ringraziala mille volte al giorno che ti ha perdonato, che ti ha lasciato parlare quando stavi male, sennò i rimorsi ti mangiavano vivo"
"ho sofferto alquanto"
"ma sentilo il signorino.. 'ho sofferto ALQUANTO'. le hai mai chiesto se ha sofferto anche lei?"
"si, dio santo, SI!"
"una paresi facciale, dio santissimo, dovresti rinchiuderti da qualche parte a meditare sui danni che hai arrecato a tutti"
"
non sono il responsabile di tutti i mali del mondo, cristo!"
"potevi essere chiaro dall'inizio, potevi essere coerente, invece di fare tira e molla per mesi"
"smettila. maledetto, maledetto!"
"maledetto tu, caro mio. chissà quanti ti hanno maledetto.. e tu vuoi dirlo a me? sei comico. anzi, no, scusa.. patetico è la parola giusta"
"ti prego, basta, non ce la faccio più. vai via, per piacere? vai via, mi lasci dormire?"
"certo certo, vado via, non preoccuparti, vado via. sta pur certo che ti lascio dormire, ora.. se ci riesci. spero di non averti messo l'anima in subbuglio"
"ora che fai, fai finta di scusarti?"
"non mi scuso mica. voglio solo dirti che non volevo metterti l'anima in subbuglio, e se l'ho fatto, non dare la colpa a me. la colpa è solo tua, di tutto ciò che hai fatto"
"sparisci... e non tornare più"
"io sparisco. tanto domani notte ritorno, lo sai. magari anticipo un po' e arrivo di pomeriggio, mentre sei in giro nella tua bella macchinina, che non vuoi pensare a niente.."
"sparisci!"
"ci vediamo domani, caro. stammi bene.. e buonanotte"
"non tornare ti prego.. TI PREGO, non tornare"
"vedremo..."
ma nelle notti successive, io lo so... tornerà ancora.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Perché non scrivi più da due anni? Dovresti come minimo pubblicare la cronaca del viaggio in Inghilterra Francia Germania etc etc!
L.